Un delegazione di Polignano a mare era presente alla manifestazione di protesta, tenutasi sul lungomare a Bari. Imprenditori e dipendenti dei settori ospitalità si sono incontrati per chiedere dei provvedimenti urgenti per superare la crisi economica capitata a seguito del coronavirus.
Distanze di sicurezza e protocolli rispettati pur di far sentire la propria voce, la stessa voce. Nei confronti di amministrazione Regionale che in questo momento è riuscita a calmare gli animi solo grazie a slogan ripetuti e di grande presa. Ma alle parole non sono ancora seguiti i fatti. Il gruppo dei protestanti si è poi spostato al palazzo dell’inps chiedendo a gran voce gli aiuti promessi dal governo centrale e quelli promessi dalla regione puglia.
La manifestazione è stata organizzata dal movimento impresa dal titolo “Im…prese in giro.”
Una catena umana e una lettera consegnata al prefetto Bellomo da far recapitare al presidente Giuseppe Conte, “Chiediamo – le parole dei manifestanti – che il premier Conte e il governo ci riconoscano come settori fondamentali dell’economia. Riteniamo le azioni annunciate nei decreti assolutamente insufficienti e tardive rispetto alle perdite in termini di lavoro, reddito e gettito fiscale, costringendoci a chiudere le partite Iva. Per ripartire abbiamo bisogno di liquidità immediata, abbattimento di tasse insostenibili, azzeramenti dei gravosi canoni di locazione”. Al direttore generale Inps sono state consegnate le buste paga dei loro dipendenti, protestando per i ritardi nel pagamento della cassa Covid.
Circa 500 persone sono arrivate nel capoluogo pugliese, provenienti da ogni parte della Puglia, Brindisi, Lecce, Taranto e Foggia, tutti insieme per far sentire la propria voce, un grido di aiuto che diventa sempre più forte se non si riesce a raggiungere un accordo che soddisfi a pieno le esigenze degli imprenditori.