La prossima settimana tutte le attività produttive potranno ripartire, rispettando però determinate regole per arginare il diffondersi del covid-19.
Tra le regole che tutti dobbiamo rispettare c’è l’uso obbligatorio della mascherina. Fin qui tutto bene. Ma il governo ha pensato a tutti coloro i quali sono sordi e hanno come unico metodo per interagire la lettura del labiale dell’interlocutore?
Per questo il presidente Dott. Luca Rotondi dell’associazione “Emergenza sordi APS” e la dirigente scolastica Dott.ssa Marilena Abbatepaolo hanno scritto una lettera aperta a tutte le istituzioni.
“Ci rivolgiamo a voi per mettere in risalto un problema – si legge nella nota – che la comunità sorda italiana incontra e incontrerà nella vita quotidiana.”
Il riferimento è all’uso obbligatorio della mascherina nella vita di tutti i giorni, comportando un alto indice di disagio sociale. In quanto la mascherina rappresenta per i sordi una vera e propria barriera di comunicazione. Una situazione che genera ansia e disagio e che fa sentire i sordi ancora più diversi, facendo emergere i limiti in maniera prepotente.
“Ci teniamo a rimarcare che la mascherina trasparente è un accessorio – continua la lettera – il cui costo economico è irrilevante di fronte al notevole impatto psicologico positivo che si avrebbe nella società. Vi chiediamo di aiutarsi e di non perdere l’umanità che è racchiusa in un sorriso. Alla luce di quanto scritto – continua – chiediamo una particolare attenzione ad una grossa difficoltà che può essere ovviata mediante un vostro intervento concreto ed incisivo affinchè si proceda alla dotazione di mascherine trasparenti certificate.”
Ci uniamo anche noi all’appello dell’associazione “emergenza sordi” e della dott.ssa Marilena Abbatepaolo.