Sono passati 75 anni da quando l’Italia si è sentita libera di circolare per le strade, quel giorno del 45 era il segno di un passaggio ad una nuova vita, ad una rinascita totale in tutti i settori. Da quel momento il 25 aprile è diventata una festa nazionale, la liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Per la prima volta la Festa della Liberazione è senza cortei e manifestazioni, mentre i fiori e le corone di alloro vengono deposti in solitaria, o con la mascherina sul volto, in ossequio alle disposizioni del lockdown. A Polignano a mare in un silenzio surreale il Sindaco Domenico Vitto, il comandante dei vigili urbani Fernando Virgilio e alcuni rappresentanti dell’associazione marina d’Italia hanno reso omaggio al monumento dei caduti per ricordare quel 25 aprile di 75 anni fa.
Poche parole, poche persone ma il ricordo è sempre lo stesso. Quel senso di libertà che proprio in questi giorni di pandemia è venuto a mancare, certo non è assolutamente paragonabile ad una situazione di guerra, ma la sensazione è la stessa in questa nuova e diversa guerra contro un nemico invisibile e senza armi.
Una giornata importante con un grande valore civile della quale oggi l’Italia deve fare riferimento e ancora di più di fronte alla sfida del coronavirus. Quei valori che serviranno al Paese per affrontare la fase del rilancio.Un elogio, sottolineato anche dal Sindaco Vitto a tutti quei combattenti in prima linea che oggi sono medici, infermieri e assistenti sanitari.