E’ stato annunciato con soddisfazione dal Sindaco Domenico Vitto, la situazione di zero contagi in paese e la guarigione totale dei 4 casi registrati.

Ma come è stata la vita in questi giorni di un malato?

Tutto è partito da una semplice visita medica. Nessun sintomo, niente che facesse pensare al coronavirus. Un giorno alla Signora Maria (nome di fantasia) le è stato comunicato che dovrà sottoporsi al tampone. Dopo qualche giorno di attesa arriva il risultato. “lei è positiva, dovrà restare a casa”. In quel momento il panico, immediatamente vengono avvisati i familiari, tutti dovranno fare il tampone.

Paura, incertezza e timore sono i primi pensieri che barcollano nella mente di Maria. Arrivano i risultati. Tutti positivi, anche i familiari. Da quel momento scatta la paura per i familiari, ma non per Maria, che lavora nel settore ospedaliero e conosce bene la prassi. “Dovete rimanere in casa” viene detto a tutti.

Maria è tranquilla e cerca di trasmetterlo a tutti i componenti della famiglia, ma nella sua mente c’è il timore che si sappia in paese. Nello stesso momento il Sindaco annuncia i casi, e aumenta ancora di più il timore di Maria.

Solo febbre alta, sono i sintomi di qualcuno dei familiari, ma nonostante le cure normali da influenza non si riesce a portare i parametri alla normalità. Nel frattempo il paese inizia a interrogarsi, tanti, tantissimi sono i messaggi su facebook che Maria legge, e la richiesta continua rivolta ai giornali sotto molti articoli postati, di fare addirittura i nomi delle persone contagiate. Ma deve stare zitta, deve tutelare lei ma soprattutto i suoi cari. Il paese è piccolo, la gente mormora e durante la caccia all’untore spuntano i nomi probabili di chi possa essere la signora Maria. Ipotesi, nomi e cognomi che inesorabilmente arrivano ai diretti interessati. Costretti a smentire, come se fosse una cosa di cui vergognarsi.

Nel frattempo Maria continua la cura come anche la famiglia, i risultati iniziano ad arrivare la febbre cala, iniziano i primi segnali di miglioramento. Maria ha smesso di leggere facebook e i giornali, ma ora ha voglia di raccontare di gridare in faccia a quei “cacciatori” che sta guarendo e che avrebbe preferito un aiuto, una mano sulla spalla dai suoi concittadini, piuttosto che un dito puntato.

Dopo tanti sacrifici arriva quella risposta, “State guarendo”.

Naturalmente, il pensiero va a chi ancora sta lottando contro il Covid-19: “Penso a voi ricoverati, non potevo vedervi ma sentivo ogni colpo di tosse, ogni vostra parola, imprigionati come me, stanchissimi, terrorizzati e completamente soli. Proprio voi ora dovete tirare fuori tutta la FORZA che avete e CE LA FARETE. Ritornerete a vedere il sole, riavrete le persone che vi vogliono bene e tutto quello che ora desiderate. A me hanno detto che sto guarendo… vorrei per tutti voi la mia stessa fortuna!”.

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