I giorni più pericolosi sono passati, le festività di Pasqua e Pasquetta erano temute da tutti i sindaci Italiani ma soprattutto quelli pugliesi. A Polignano c’erano controlli ad ogni ingresso del paese, carabinieri e polizia locale pattugliavano le vie del paese fermando passanti e chiunque fosse in giro, anche grazie al supporto di un elicottero dei carabinieri. Ora ci tocca superare altre festività il 25 aprile e il primo maggio, altri giorni particolari caratterizzati da gite fuori porta e paesi sul mare presi d’assalto. Ma anche in questo caso dobbiamo stare in casa in attesa del 4 maggio, dove probabilmente si prevedono le prime riaperture.

Ma come sarà? C’è una prima ipotesi che potrebbe favorire la riapertura delle attività del paese.

Ci dovremo preparare a uscire solo con guanti e mascherine, anche se al momento le mascherine non ci sono più, e a fare test sierologici a tappeto. I test sierologici applicati al coronavirus assumeranno importanza sempre più rilevante nella pianificazione del post lock-down. E’ infatti grazie a questi strumenti che potremo avere un quadro più chiaro di chi è entrato realmente in contatto con il virus.

A differenza degli ormai noti “tamponi”, esame di laboratorio che serve per individuare la presenza del coronavirus all’interno delle mucose respiratorie, i test sierologici servono ad individuare tutte quelle persone che sono entrate in contatto con il virus. Mentre i primi forniscono un’istantanea sull’infezione, i secondi “raccontano” la storia della malattia. Attraverso i test sierologici infatti è possibile andare ad individuare gli anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario in risposta al virus.

Si attende ora il via libera del Comitato tecnico scientifico dei test sierologici che verranno prescelti e che dovranno garantire elevata “sensibilità, specificità e applicabilità” a livello nazionale.

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