Si apre uno scenario preoccupante per Polignano a mare e per il futuro turistico del paese, dopo la conferenza di servizi tenutosi a Bari la scorsa settimana si è giunti alla conclusione che la Regione Puglia torna sui suoi passi sul progetto di costa Ripagnola, escludendo il progetto turistico-alberghiero e dando il via libera all’iter per l’istituzione di un parco naturale.

Fin qui niente di male, anche se il progetto prevede la ristrutturazione dei trulli esistenti nulla di più, il problema che il presidente vuole allungare l’istituzione del parco da Costa Ripagnola fino a Cala-Incina, dunque per tutto il territorio polignanese e in parte quello monopolitano.

Un danno incalcolabile per il paese? Questo lo vedremo, nel frattempo il Sindaco Vitto  ha fiutato “l’inganno”, e continua inesorabilmente a chiedere tempo al Presidente Emiliano. Il tempo necessario per confrontarsi con il paese, con i cittadini e a chiedere più volte che il parco naturale debba essere una fonte di sviluppo e non un blocco. Essi, quello che Vitto ha fiutato è proprio questo. Il parco naturale per Polignano potrebbe rivelarsi un blocco per il comparto turistico. Si fa presto a capirne il motivo.

Secondo la legge regionale con la quale si istituivano delle aree naturali protette (L.R.19/1997) ha individuato l’obiettivo prioritario dell’intervento. Consolidare l’integrazione, a livello regionale e territoriale, delle politiche e delle azioni di pianificazione e di gestione delle risorse naturali; promuovere collaborazioni e sinergie, a livello regionale e territoriale.

Il vincolo paesaggistico, che è alla base della formazione di un parco naturale, costituisce la conseguenza di un procedimento amministrativo caratterizzato da una fortissima presenza dello strumento. Vincolo che di conseguenza potrebbe bloccare altre aree del paese che da anni sono in attesa di un segnale, ma che nel frattempo sono considerate a tutti gli effetti aree turistico-alberghiere.

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