Sono partiti i lavori di realizzazione del resort a Costa Ripagnola. La Serim ha presentato il progetto di trasformazione dei trulli presenti sul territorio privato in camere d’albergo. Lavori che hanno provocato l’ira delle associazione che lottano per la tutela di quel tratto di costa, e che rischia di creare un vero e proprio boomerang nei confronti di Emiliano in vista delle prossime votazioni Regionali.
“L’inizio dei lavori non è stato un segnale amichevole – hanno detto I Pastori della costa e gli altri esponenti di comitati ed associazioni-. Sappiamo che la battaglia si farà sempre più dura ma sappiamo che il Presidente Emiliano è dalla nostra parte. I passi successivi, in caso di inerzia da parte dell’amministrazione regionale e di quella locale, saranno ancora più decisi e le azioni più forti, sia dal punto di vista mediatico e di coinvolgimento delle popolazioni che dal punto di vista legale.”
Non si è fatta attendere anche la posizione del comune di Polignano a mare, dopo che la Regione Puglia ha ascoltato e incontrato tutti gli attori del progetto e dal quale è venuto fuori un dato che ha lasciato quasi tutti sbigottiti. Il presidente non era a conoscenza del procedimento intrapreso dagli uffici Regionali.
Cosa che ha fatto allarmare l’associazione “I pastori della costa” ma anche lo stesso Sindaco Vitto che attraverso un comunicato ribadisce la volontà dell’amministrazione di Polignano.
Il Comune di Polignano a Mare conferma dunque la volontà di voler istituire l’Area Naturale Protetta, ma esprime perplessità sul modus operandi che ne sta contraddistinguendo l’iter, perché attivato per interferire con norme urbanistiche che regolano lo sviluppo del territorio, garantendo la certezza del diritto ai cittadini.
“Non si comprende l’atteggiamento del Presidente della Regione Emiliano – commentano da palazzo di Città – che, senza tenere conto di quanto gli uffici regionali stavano producendo in piena comunione d’intenti con il Comune di Polignano a Mare, convocava unilateralmente la conferenza di servizi, umiliando la nostra collettività ed in spregio a qualunque forma di dialogo. La nostra Amministrazione ribadisce la volontà di collaborare con gli organi regionali e con quanti hanno il diritto di esprimere la propria opinione, affinchè si addivenga ad un piano condiviso nel pieno rispetto della volontà di tutti. Non lasceremo che la nostra comunità – conclude la nota – venga offesa da atteggiamenti che nulla hanno a che fare con il diritto, la civiltà e la democrazia.”
Nel frattempo dalla Serim fanno sapere che si tratta semplicemente di una rimozione dell’amianto, come dimostrato dagli abiti della ditta sul posto e che riguarda una vecchia autorizzazione.